Luoghi da Visitare

Molinetto della Croda

Il Molinetto della Croda è un antico mulino ad acqua ubicato in area paesaggistica di rilievo della provincia di Treviso. Sorto nel 1603, con l’aggiunta poco successiva di un alloggio per la famiglia custode di una stalla e di un granaio. Il mulino sfruttava l’acqua del Lierza, principale affluente del Soligo, ai piedi di un salto d’acqua di 12 metri, fu dismesso nel 1953. Oggi il Molinetto della Croda è sede di mostre di artisti locali e dell’annuale mostra internazionale dei presepi.

Abbazia di Follina

L’Abbazia di Follina fu eretta su una precedente edificazione benedettina nel XII sec. Rivista in epoca cistercense, l’attuale basilica (1305 abate Gualitiero da Lodi – 1335 abate Norcio di Treviso), presenta la tipica costruzione a pianta latina con la facciata rivolta a ponente e l’abside rivolta a levante proprio come prevedeva la simbologia cistercense.

Castelbrando

La sua nascita avenne all’ombra delle invasioni Barbariche, gettando le basi intorno al Castelbrando, articolata fortezza (oggi sede di un museo medievale che espone costumi, armi e corazze dell’epoca) che divenne subito il fulcro feudale dalla zona entro cui Cison potè gradualmente svilupparsi sebbene non in completa autonomia

Laghi di Revine

I due laghi di Santa Maria e San Giorgio, tra Revine e Tarzo sono il residuo di un più vasto lago formato da uno dei rami del ghiacciaio del Piave durante le varie fasi delle ultime glaciazioni. I due laghi danno vita al fiume Soligo, afflunte di sinistra del Piave e sono un importante sito naturalistico con numerose aree attrezzate a verde pubblico dai comuni di Revine e Tarzo. Lungo gli argini dei laghi è possibile passeggiare e vedere i resti archeologici di un villaggio palafittico e il parco archeologico didattico dei Livelet.

Santuario di Santa Augusta

Visitata la spettacolare piazza Flaminio con la snella torre dell’orologio, passeggiando lungo il Meschio e attraversando il basso e caratteristico porticato, si può intuire l’antica struttura “Castrum” e ammirare la Pala di Tiziano nel Duomo di Serravale; proseguedo la passeggiata si arriva all’altura dove sorge il Santuario di Sant’Augusta, da qui si può godere della splendida vista panoramica su Vittorio Veneto e il circondario.

Grotte del Calieron

Le Grotte del Calieron, apprezzate sia in estate per la frescura che in inverno per le stupende cascate di ghiacci, sono un punto di riferimento per laboratori di educazione ambientale e meta ogni anno di migliaia di visitatori.

Passo San Boldo

Il Passo San Boldo è un valico che mette in comunicazione i due versanti delle prealpi Bellunesi centrali, ovvero la Vallata, in provincia di Treviso, e la Valbelluna, in provincia di Belluno. La vecchia strada che conduce al passo da Tovena (coincidente solo in parte con l’odierna), cioè attraverso il cosidetto canale della Scala o di San Boldo (in dialetto Canal de San Boit), ha una notevole importanza storica. Il percorso originario risalirebbe all’epoca romana ed era affiancato da torri di vedetta (ne restano i ruderi di una, di età bizantina). Fu fondamentale nei collegamenti tra il Trevigiano e la Valbelluna: oltre a pastori, mercanti e pellegrini, era percorsa dagli zattieri, i conduttori di zattere che riscendevano il Piave dal Bellunese e dal Cadore per poi tornarte via terra. Documenti di epoche diverse testimoniano tanto il timore della popolazione per il passaggio dei forestieri quanto i severi provvedimenti presi dalle autorità locali per evitare risse e disordini in queste occasioni. Nel corso dell’Ottocento vengono presentati richieste e progetti per la costruzione di un nuovo percorso più agevole, ma i lavoratori cominciarono solo nel 1914 sotto la direzione dell’ ing. Giuseppe Carpenè. Con l’invasione seguita alla rotta di Caporetto, l’infrastruttura fu ultimata, tra marzo e giugno del 1918, dal genio militare austriaco per esigenze strategiche, fu un’impresa memorabile (per la quale fu fondamentale la manodopera locale) in quanto l’opera, che vide perlaltro lo scavo di cinque gallerie, si concluse in tempi brevissimi: da cui il sopranome “strada dei 100 giorni”.

Brent de l’Art

Si tratta di u na tranquilla passeggiata, solo gli ultimi tratti prima della forra sono ripidi e un pò scivolosi, ma il sentiero è ben sistemato con gradini e parapetti in legno. Necessarie calzature da escursionismo. Si deve raggiungere San Antonio di Tortal (m550), frazione di Trichiana (Belluno, sinistra Piave). Il paese si raggiunge facilmente da Trichiana seguendo le indicazioni per il Passo san Boldo, oppure Scendendo dal San Boldo per chi proviene dall’alta trevigiana. Dall’unico incrocio al centro del paesello si dirama una stradina verso verso ovest (anche indicazione campo sportivo), esattamente all’opposto della strada che conduce alla vicina chiesa. SI passa in mezzo ad una grande fattoria e ad alcune case e si prosegue.